Convocato lo scorso lunedì 16 novembre per discutere le variazioni al bilancio e per rispondere a numerose interpellanze delle opposizioni il consiglio comunale di Arcola si è concluso con vere scintille fra la giunta e l’opposizione di sinistra. Assente l’assessore Spinetti, il sindaco Orlandi rispondeva all’interpellanza di Salvatore Romeo sui ritardi dei lavori nei locali comunali di via Valentini asserendo che la sala polivalente sarà disponibile non prima dell’inizio dell’anno nuovo.
L’assessore Fontana comunicava all’interpellante Cossu l’adeguamento delle carte di identità per coloro che si dichiarano donatori di organi, riconoscendo che in un anno e mezzo non si è ancora riusciti a completare l’iter burocratico. Sono state poi discusse le interpellanze per il recupero del castello di Trebiano e la mancanza dei servizi igienici nel cimitero di Baccano.
Approvata poi a maggioranza una mozione dei consiglieri Cossu e Romeo sulla proposta del Piano casa della giunta regionale. Ma il piatto forte della serata è stata la mozione del consigliere Romeo che richiedeva al sindaco di intervenire sulla vicenda del consigliere di zona e presidente della consulta giovani arcolana Bongiovanni, espulso dal Pd per reiterate frasi fasciste espresse on line.
Per prima cosa il presidente del consiglio Mencarelli faceva allontanare dalla sala il pubblico: il documento veniva così discusso a porte chiuse.
Dopo sospensioni e riprese dei lavori con interventi molto appassionati, la mozione che di fatto impegnava il sindaco a prendere pubblicamente le distanze da Bongiovanni, veniva respinta con il solo voto favorevole dei proponenti (Cossu e Romeo), l’astensione dei consiglieri del centrodestra e il voto contrario del Pd, il quale approvava una propria mozione che richiamava il rispetto ai valori della Costituzione.
Salvatore Romeo e Debora Cossu,
Gruppo consiliare “Arcola Attiva”