Il sindaco Orlandi: “Presto nuovi carotaggi”
«Non c’è nessun pericolo per la popolazione di Baccano, anche se attendiamo ulteriori analisi dai tecnici dell’Arpal». Lo ha dichiarato il sindaco di Arcola Emiliana Orlandi durante l’ultimo consiglio comunale dello scorso mercoledì sera, convocato in forma straordinaria per discutere di questioni ambientali. Il clima si è surriscaldato proprio all’ultimo punto dell’ordine del giorno, quando il sindaco ha risposto ad un’interpellanza urgente del consigliere di opposizione Salvatore Romeo in merito ai dati, diffusi a sorpresa dal sito internet di Arpal, riguardo la presenza anomala di piombo nei terreni delle frazioni collinari di Baccano, Fresonara, Monti e Pietralba.
Una pubblicazione che ha allarmato non poco la cittadinanza, che ora teme seriamente per la propria salute, date le molte colture della zona. «Delle due l’una: o il problema esiste, ed è grave, e allora non possiamo non preoccuparci, visto anche il nostro recente passato, fatto di pesante inquinamento proprio da piombo a causa dell’ex Metalli & Derivati del Piano di Arcola» – ha affermato Romeo – «oppure Arpal ha allarmato inutilmente i cittadini, scatenando un panico ingiustificato. Con la salute non si scherza: in quelle frazioni ci sono anche due scuole, elementari e asilo. Mi chiedo come sia possibile che il sindaco non sia stato avvisato prima di tale pubblicazione: gli arcolani vogliono spiegazioni dall’amministrazione, non dai tecnici di laboratorio. Il comune protesti ufficialmente nei confronti di Arpal e chieda le dimissioni del responsabile». «Concordo nel comportamento poco lineare di Arpal» – ha affermato la Orlandi – «anche se hanno fatto semplicemente il loro mestiere. Ho avuto subito un colloquio telefonico con la dottoressa Colonna: nemmeno loro hanno saputo dare una spiegazione su tale presenza di piombo, ma sono stati fatti solo pochi carotaggi. Per questo si sta procedendo a nuovi rilievi, più approfonditi. Entro fine giugno avremo i risultati definitivi. Mi hanno assicurato che i valori rilevati non sono troppo pericolosi per la popolazione».
Da “Il Secolo XIX” del 5/6/2015
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